Risposta Stile Testo Dimensione:  10 12 14 16 18 20 24 30 Colore:  Rosso Viola Verde Blu Giallo Grigio Arancio Rosa Allinea:  Centrato Giustificato Linea vuota A capo Altri comandi Emoticons Clicca per riportare il codice nell'area di testo oppure posizionati su un'immagine per vederne il relativo comando. Testo In risposta a amig4be [quote=amig4be] [auto-justify][quote] [auto-justify]Da Wikipedia: "WTF - nel gergo di Internet, acronimo per What the fuck?! (traduzione dall'inglese, Ma che c@@@o?!)" In effetti il gergo (se era quello) non è appropriato per la discussione; in generale non è lo mai per nessuna ... Non capisco perché certa gente si infiamma in questo modo ogni qualvolta si parla delle passate vicende Commodore-Amiga. Ho letto la pubblicazione, è molto ben fatta e si capisce che l'intento di chi scrive è, nel limite delle informazioni pubbliche disponibili, quello di fornire un quadro il più possibile obiettivo della scena informatica del periodo. Certo, ho avuto l'impressione che lo stesso autore abbia volutamente affrontato in maniera più "leggera" e meno precisa la scena Amiga rispetto a quella "Commodore" 8-bit, proprio per evitare guerre di religione che, puntualmente, si scatenano quando la "big A" è oggetto di presentazioni/discussioni/critiche costruttive, etc. etc. Tranquilli ragazzi, non ci sono "santi graal" o "complotti della CIA" dietro la tragica fine della Commodore-Amiga: l'azienda non è mai fallita, è andata incontro a quello che, in Italia, si traduce in "Concordato preventivo" onde evitare il fallimento. In sintesi: a) Hanno sbagliato il segmento di mercato nel passaggio 8bit-16bit (ma questo errore lo ha costantemente fatto anche Tramiel); b) Quando si sono resi conto che la scelta di segmento era sbagliata era troppo tardi per rimediare (perché il costo della ristrutturazione dell'integrazione verticale MOS era troppo oneroso ed erano già in passivo di bilancio; perché non c'era più nessun socio finanziatore disposto ad investire nel progetto in un periodo evolutivo troppo turbolento; perché IBM aveva capito che, invece di integrare verticalmente per produrre innovazione, conveniva stimolare i produttori esterni a progettare e costruire periferiche compatibili, anche l'amato Gates l'aveva capito ed è qui che ha iniziato a sfondare con il SW); c) I soci finanziatori hanno posto in essere una classica strategia (da manuale) quando si vuole eliminare un'azienda improduttiva o tagliare un ramo secco d'azienda: assumere manager apparentemente incapaci che facciano credere di aver tentato il tutto per tutto per salvare il salvabile. Invece, prendendo la loro buonuscita per il disturbo, hanno esodato i migliori ingegneri sul mercato, scientificamente smantellato il passivo di bilancio scaricandolo sui distributori; infine, hanno pure guadagnato nella vendita del brand C= ed Amiga a terzi, qui sì, sopravvalutando esageratamente il cd. "Valore d'avviamento" d'azienda, quando oramai il brand era divenuto una vera e propria "Tragedia greca". Ergo, la Commodore non è fallita: è stata smantellata ad opera dei suoi stessi proprietari per ottenerne un maggior valore di realizzo rispetto al valore attuale di mercato. Un'azienda costantemente avanti nel tempo di 10-15 anni spupazzata per soddisfare i soliti pinguini capitalisti che non capiscono una mazza di quello che hanno per le mani, per i quali contano solo i $oldoni. Altro che "computer for the masses", non è gliene è mai fregata una beata fava dell'alfabetizzazione informatica di massa, volevano solo fare una pacca di trilioni di dollari: chi meriterebbe un premio nobel sono tutti i tecnici informatici visionari che erano costantemente messi alla porta dopo aver realizzato l'impossibile. Il tutto se vi fidate di un economista fico come me ;-P :P Volevo farci la tesi di laurea a suo tempo su tutto questo, ho ricercato un bel po' di info contabili per realizzarla. Poi, anche confrontandomi con esperti del settore, sono giunto a conclusione che si è trattato di un bel merdone finanziario come tanti (scusate il termine) di allora e, purtroppo di oggi. Nulla di accademicamente rilevante ed utile, lo si capisce dalla difficoltà di reperire informazione trasparenti sull'operazione di concordato (e non fatemi dire nulla di più). Da manuale di organizzazione aziendale e programmazione di finanza. Solo San Jobs :P ha saputo uscirne vincente pur avendo, grosso modo, affrontato più volte lo stesso inciucio: e badate che, per quanto mi stia in odio profondo, debbo ammettere che era un gran imprenditore (ma 'na sola come tecnico). Ciauzz [/auto-justify] [/quote] ah... ho capito, wtf... beh ma è un acronimo che significa stupore in fin dei conti. Secondo me c'è stata un'incomprensione... Scusa se ti pongo una domanda non semplice, ma ne approfitto visto che sei un economista :-) Secondo te sarebbe possibile valutare l'impatto e il danno economico della repentina scomparsa di una grande azienda informatica che nel 1994 contava milioni di utenti (e consideriamo che eravamo ancora in una fase iniziale della diffusione di massa del personal computer) tra cui anche aziende di alto livello (ad esempio studi televisivi e di animazione)...?[/auto-justify] [/quote] formattazione A sinistra Giustificata Nessuna

03 Maggio 2014 Postato da: Amiga Supremo Pubblicazione "L'IRRESISTIBILE FASCINO DI COMMODORE"

Lorenzo Vivarelli ha rilasciato la pubblicazione in oggetto. http://www.vivarelli.it/?p=ifdc L'EDIZIONE DIGITALE di "L'irresistibile fascino di Commodore" può essere scaricata liberamente* al seguente link: http://www.vivarelli.it/docs/ifdc.pdf *Con libertà di copiare e divulgare la versione digitale, secondo le modalità riportate nella seconda pagina, relative alla licenza Creative Commons 3.0 Nel caso si riscontrassero errori, l'autore chiede cortesemente che gli siano segnalati all'indirizzo lorenzo "AT" vivarelli.it

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amig4be Post inviati: 2934	Commento amig4be 5 Maggio 2014    18:17:43
	Citazione Da Wikipedia: "WTF - nel gergo di Internet, acronimo per What the fuck?! (traduzione dall'inglese, Ma che c@@@o?!)" In effetti il gergo (se era quello) non è appropriato per la discussione; in generale non è lo mai per nessuna ... Non capisco perché certa gente si infiamma in questo modo ogni qualvolta si parla delle passate vicende Commodore-Amiga. Ho letto la pubblicazione, è molto ben fatta e si capisce che l'intento di chi scrive è, nel limite delle informazioni pubbliche disponibili, quello di fornire un quadro il più possibile obiettivo della scena informatica del periodo. Certo, ho avuto l'impressione che lo stesso autore abbia volutamente affrontato in maniera più "leggera" e meno precisa la scena Amiga rispetto a quella "Commodore" 8-bit, proprio per evitare guerre di religione che, puntualmente, si scatenano quando la "big A" è oggetto di presentazioni/discussioni/critiche costruttive, etc. etc. Tranquilli ragazzi, non ci sono "santi graal" o "complotti della CIA" dietro la tragica fine della Commodore-Amiga: l'azienda non è mai fallita, è andata incontro a quello che, in Italia, si traduce in "Concordato preventivo" onde evitare il fallimento. In sintesi: a) Hanno sbagliato il segmento di mercato nel passaggio 8bit-16bit (ma questo errore lo ha costantemente fatto anche Tramiel); b) Quando si sono resi conto che la scelta di segmento era sbagliata era troppo tardi per rimediare (perché il costo della ristrutturazione dell'integrazione verticale MOS era troppo oneroso ed erano già in passivo di bilancio; perché non c'era più nessun socio finanziatore disposto ad investire nel progetto in un periodo evolutivo troppo turbolento; perché IBM aveva capito che, invece di integrare verticalmente per produrre innovazione, conveniva stimolare i produttori esterni a progettare e costruire periferiche compatibili, anche l'amato Gates l'aveva capito ed è qui che ha iniziato a sfondare con il SW); c) I soci finanziatori hanno posto in essere una classica strategia (da manuale) quando si vuole eliminare un'azienda improduttiva o tagliare un ramo secco d'azienda: assumere manager apparentemente incapaci che facciano credere di aver tentato il tutto per tutto per salvare il salvabile. Invece, prendendo la loro buonuscita per il disturbo, hanno esodato i migliori ingegneri sul mercato, scientificamente smantellato il passivo di bilancio scaricandolo sui distributori; infine, hanno pure guadagnato nella vendita del brand C= ed Amiga a terzi, qui sì, sopravvalutando esageratamente il cd. "Valore d'avviamento" d'azienda, quando oramai il brand era divenuto una vera e propria "Tragedia greca". Ergo, la Commodore non è fallita: è stata smantellata ad opera dei suoi stessi proprietari per ottenerne un maggior valore di realizzo rispetto al valore attuale di mercato. Un'azienda costantemente avanti nel tempo di 10-15 anni spupazzata per soddisfare i soliti pinguini capitalisti che non capiscono una mazza di quello che hanno per le mani, per i quali contano solo i $oldoni. Altro che "computer for the masses", non è gliene è mai fregata una beata fava dell'alfabetizzazione informatica di massa, volevano solo fare una pacca di trilioni di dollari: chi meriterebbe un premio nobel sono tutti i tecnici informatici visionari che erano costantemente messi alla porta dopo aver realizzato l'impossibile. Il tutto se vi fidate di un economista fico come me ;-P Volevo farci la tesi di laurea a suo tempo su tutto questo, ho ricercato un bel po' di info contabili per realizzarla. Poi, anche confrontandomi con esperti del settore, sono giunto a conclusione che si è trattato di un bel merdone finanziario come tanti (scusate il termine) di allora e, purtroppo di oggi. Nulla di accademicamente rilevante ed utile, lo si capisce dalla difficoltà di reperire informazione trasparenti sull'operazione di concordato (e non fatemi dire nulla di più). Da manuale di organizzazione aziendale e programmazione di finanza. Solo San Jobs ha saputo uscirne vincente pur avendo, grosso modo, affrontato più volte lo stesso inciucio: e badate che, per quanto mi stia in odio profondo, debbo ammettere che era un gran imprenditore (ma 'na sola come tecnico). Ciauzz ah... ho capito, wtf... beh ma è un acronimo che significa stupore in fin dei conti. Secondo me c'è stata un'incomprensione... Scusa se ti pongo una domanda non semplice, ma ne approfitto visto che sei un economista Secondo te sarebbe possibile valutare l'impatto e il danno economico della repentina scomparsa di una grande azienda informatica che nel 1994 contava milioni di utenti (e consideriamo che eravamo ancora in una fase iniziale della diffusione di massa del personal computer) tra cui anche aziende di alto livello (ad esempio studi televisivi e di animazione)...?
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