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15 Marzo 2024 Postato da: andres
Linux: partizioni disco principale
Ciao,
dando un'occhiata al disco principale del mio desktop (Linux Mint 20.2, kernel 5.15), noto che ci sono 3 partizioni:
1) una partizione EFI System da 537 MB su filesystem FAT 32
2) la partizione principale da 500 GB su filesystm Ext4
3) uno spazio libero di 1,1 MB non allocato

Vorrei capire se la 1 e la 3 sono normali, e a cosa servono.
Va precisato che quando assemblai la macchina, per qualche settimana ci girò Windows 10, mi chiedo se le due non siano rimaste da allora.
Nel secondo disco, solo per i dati, figura infatti una sola partizione Ext4.

Modificato il 15/03/2024 alle ore 22:28:53

Commenti: 7  Aggiungi  - Leggi

Indice: forum / Linux


amiwell79

Post inviati: 12277

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Commento 1
amiwell79 15 Marzo 2024    22:45:01
mi sa che sono rimaste li se hai fatto un partizionamento automatico

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Commento 2
Mck 16 Marzo 2024    08:02:12
Sicuramente una rimanenza di windows.
Io normalmente partiziono il disco come da immagine.

Immagine

Come vedi non ci sono spazi liberi.
La prima partizione / è quella di sistema mentre la /home separato ci sono tutti i fili di configurazione e i dati scaricati o creati.
Quando devi aggiornare il sistema la directory home separata di permette di non perdere i tuoi dati e , nel caso, formattare solo la directory di sistema per installare l'aggiornamento.
Linux ti permette anche di creare directory di sistema anche su altri dischi e averle accessibile nel file system. Come faccio io su altri dischi.

Commento modificato il 16/03/2024 alle ore 08:14:30


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Commento 3
VagaPPC 16 Marzo 2024    12:06:25
Probabilmente hai formattato il disco in GPT con partizionamento standard UEFI.
Tale standard prevede qualche megabyte di spazio tra una partizione e l'altra, ti consiglio vivamente di non toccarlo.

Con il vecchio metodo MBR e le canoniche 4 partizioni avviabili del MDSOS di cui una estesa che a sua volta può essere divisa in altre partizioni, era come potete vedere qualcosa di orribilie come solo microsoft può concepire, alla faccia della semplicità di cui vantano tanto.
Con questo sistema Linux per potersi avviare con i suoi boot loader (grub e Lilo) doveva applicare un hack nel primo settore del disco permettendo l'avvio di Linux.

UEFI è nato dagli accordi tra i vari produttori dell'epoca, tra cui Sun, IBM, Apple, ecc. Allo scopo di spianare le differenze tra i vari os che usavano metodi differenti.
Anche se preferisco il metodo di Amiga ovvero RDB, UEFI è quello che si avvicina di più.
La partizionicina EFI serve a contenere in modo pulito quello che serve a linux per avviarsi, inoltre Linux è in grado di caricare un BIOS EFI standard nel caso il produttore in accorto con Microsoft ha adottato un metodo non standard per impedire l'avvio di Linux o altri OS. Risolvendo definitivamente i tentativi di frode della solita azienda.
Evitando così la modifica delle impostazioni bios da Secure (che nome del C) e Legacy.

Inoltre se posso permettermi un consiglio, lascia alla root (/) di Linux dai 30 ai 100 Giga, con debian non ho mai superato i 32Gb di spazio e con Arch sono arrivato a 70 perché teneva in pancia gli ultimi 5 aggiornamenti per il backrolling.
E fai altre 2 partizioni, una per la swap di 2Gb, tanto normalmente non la usa al massimo segui questa guida (la migliore che ho trovato).
Il resto dedicalo alla /home. Così puoi reinstallare tutte le volte che vuoi senza perdere nulla, come impostazioni, sfondo del desktop, password memorizzate, ecc.
Inoltre puoi provare diverse distro, devi fare solo attenzione a non downgradare, in tal caso devi cancellare i vari file di configurazione che iniziano con ., come .config, ecc.

WorkStation: Amiga x5000 AOS4.1 - MorphOS MiniMac - Vampire V4 - PC AMD Ryzen 9 7950X3D 64Gb RAM 5Ghz

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Commento 4
andres 16 Marzo 2024    12:21:31
Grazie a tutti dei suggerimenti.
Per il momento non toccherò nulla, però prossimamente:

- reinstallerò una nuova versione di Linux (attendo l'uscita del prossimo Mint Lts con kernel 6.6 o successivo, per migliorare la gestione della GPU AMD e altre cosette), e a quel punto immagino mi convenga fare una pulizia generale delle partizioni prima di organizzare il disco per il nuovo OS. Giusto?
Posso lavorare sulle partizioni in fase di reinstallazione di Linux, o ricordo male e devo farlo prima?

- sono indeciso se creare una partizione per mettere una versione di Windows (10 penso) in dual boot.
Non ne ho bisogno in generale, ma ho l'esigenza di averlo per un software professionale molto specifico (serve per controllare dei dispositivi medicali) che purtroppo non esiste su Linux.
Mi chiedo se dato l'uso così specifico e sporadico valga la pena farsi una partizione ad hoc, o non mi convenga prendere un notebook usato a poco prezzo da usare solo allo scopo...

Commento modificato il 16/03/2024 alle ore 12:24:12


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amiwell79 16 Marzo 2024    14:11:38
no ti conviene fare un dual boot se vuoi risparmiare ,io sul mio ho un sistema dual boot con windows ma per minime cose, cmq non succede nulla se hai questo sistema di partizionamento la swap non ti serve immagino tu abbia ram a sufficenza

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Commento 6
VagaPPC 17 Marzo 2024    13:55:36
In risposta a andres
andres

Grazie a tutti dei suggerimenti.
Per il momento non toccherò nulla, però prossimamente:

- reinstallerò una nuova versione di Linux (attendo l'uscita del prossimo Mint Lts con kernel 6.6 o successivo, per migliorare la gestione della GPU AMD e altre cosette), e a quel punto immagino mi convenga fare una pulizia generale delle partizioni prima di organizzare il disco per il nuovo OS. Giusto?

Si.
andres
Posso lavorare sulle partizioni in fase di reinstallazione di Linux, o ricordo male e devo farlo prima?

Puoi farlo, in fase di installazione puoi ridimensionare la partizione o eliminarla, tanto vuole comunque una formattazione.
La prossima volta, dovrai solo ricordarti di non formattare la home, però questa volta, riavrai tutti i tuoi dati.
andres
- sono indeciso se creare una partizione per mettere una versione di Windows (10 penso) in dual boot.
Non ne ho bisogno in generale, ma ho l'esigenza di averlo per un software professionale molto specifico (serve per controllare dei dispositivi medicali) che purtroppo non esiste su Linux.
Mi chiedo se dato l'uso così specifico e sporadico valga la pena farsi una partizione ad hoc, o non mi convenga prendere un notebook usato a poco prezzo da usare solo allo scopo...


Dipende da te, per il gaming con linux e un po di sbatti te la cavi con il 70% dei giochi. VR lascia perdere, in quel caso, ti conviene usare windows.
Ma per i programmi, se sei appassionato, accetterai la sfida di provare la versione libera del software, a volte lo fa meglio, altre peggio, nel mio caso in estremis uso wine con playonlinux per programmi come Kindle per gli e-book di Amazon, o Photogenics5 per win98 (sotto 10 non gira più), ci sono molti sbatti, ma la soddifazione di aver domato la bestia è appagante

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Commento 7
andres 17 Marzo 2024    14:09:03
In risposta a VagaPPC
VagaPPC

Dipende da te, per il gaming con linux e un po di sbatti te la cavi con il 70% dei giochi. VR lascia perdere, in quel caso, ti conviene usare windows.
Ma per i programmi, se sei appassionato, accetterai la sfida di provare la versione libera del software, a volte lo fa meglio, altre peggio, nel mio caso in estremis uso wine con playonlinux per programmi come Kindle per gli e-book di Amazon, o Photogenics5 per win98 (sotto 10 non gira più), ci sono molti sbatti, ma la soddifazione di aver domato la bestia è appagante


No no, in generale Windows non lo uso più da parecchi anni (salvo un vecchio desktop per un piccolo studio di registrazione) e non ne ho alcun bisogno (l'unico software che uso sotto Wine è una versione di Photoshop di parecchi anni fa, e funziona benissimo).
L'unico problema è sorto con questo caso particolarissimo, ma per il momento ho risolto recuperando un vecchio portatile dall'armadio dai miei, ci ho messo Windows 10 e sembra bastare per questo uso.

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