La Direttiva Copyright è stata approvata dal Parlamento EU oggi 26.03.2019 ore 13:00
348 voti favorevoli, 274 voti contrari e 36 astensioni mettono la firma sul testo approvato, comprensivo dei famigerati articoli 11 e 13: la riforma europea del copyright è cosa fatta.
Beh... anzitutto non è ancora in vigore ed è piuttosto vaga sotto molti aspetti, quindi bisogna aspettare anche il regolamento di applicazione.
Alla fine non so a chi possa portare del bene questo, anzi a parer mio si può ritorcere anche contro. Ovviamente i colossi se vogliono bloccano tutto e fanno fare marcia indietro al parlamento Europeo piuttosto in fretta.
Basta pensare a che casino potrebbe portare se su FB iniziasse ad apparire un messaggio che dice che per via di quella legge a partire dalla data di entrata in vigore il social si auto oscurerebbe per evitare multe.
Pace e bene a tutti.
Pegasus RyuSei Ken
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Commento 2
Seiya
26 Marzo 2019 21:09:45
il nocciolo della questione è tutta qui:
"Non c’è censura con questa riforma: con questa riforma creiamo certezza del diritto per chi lavora nei settori del diritto d’autore. Google e altri diffondono disinformazione e dimostrano quanto sia semplice strumentalizzare alcune persone, soprattutto i giovani. La nostra democrazia può agire contro queste piattaforme: oggi sta a noi salvare il patrimonio culturale europeo e non lasciarlo allo sfruttamento dei monopoli tecnologici"
Google e Youtube danno noia a qualcuno e vanno eliminati. Tutti i social basati su google verranno rimossi o censurati o cancellati i profili per il semplice sospetto che stai infrangendo le regole. Pensato agli smartphone molti basati su Google. Viene fuori un caos internazionale.
Pero, tuttavia, leggendo un po' i vari articoli, sembra che saranno Google e Youtube a pagare quello che l'utente mette online. io metto un video e se viola un copyright ci sono 2 possibilita: rimovere il video come fanno ora oppure loro pagano l'autore originale. Bisogna vedere come andrà a finire.
Commento modificato il 26/03/2019 alle ore 21:20:47
Il Webmaster
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Commento 3
Mak73
26 Marzo 2019 21:46:26
Come dicevo la cosa è piuttosto fumosa, anche perchè se va come dice Seiya, cioè che tu metti un video/immagine/testo che viola dei copyrights e pagano loro l'autore... sarebbe piuttosto facile fargli fare banca rotta a google nel giro di un mese. Poi non so... con i siti di e-commerce come la mettono, Amazon mette un'immagine delle scarpe della Salomon e quindi deve pagargli i diritti?
Parlando del piccolo, la mia immagine dell'avatar sarebbe da cambiare.
Pace e bene a tutti.
Pegasus RyuSei Ken
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Commento 4
Seiya
26 Marzo 2019 21:54:51
anche la mia. in pratica tutti devono cambiare avatar
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Commento 5
majinga
26 Marzo 2019 22:04:41
Citazione
anche la mia. in pratica tutti devono cambiare avatar
Tu Seiya sicuramente si, Mak non lo so, come stanno messi con i diritti di Goldrake tra la Bandai e Go Nagai?
Cercando di tornare in topic, avevo provato a leggere il testo originale della legge, perché a leggere solo i riassunti della gente spesso non si riesce a farsi un idea, ma alla fine avevo rinunciato, il testo non lo capivo, e non capivo nemmeno se era quello.
Comunque a naso, prevedo un boom di patent-troll.
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Commento 6
andres
26 Marzo 2019 22:44:50
Da quanto ho capito, si tratta di una direttiva con un certo margine di interpretazione, che peraltro poi dovrà declinarsi secondo attuazione di ogni singolo paese.
Insomma, direi che ancora è presto per capire.
Detto ciò, a mio parere quello dei grandi attori dell'IT (Google, Facebook, Amazon, Apple, Microsoft...) è un problema di portata gigantesca.
Queste aziende hanno un potere assolutamente fuori controllo, liquidità degna di stati sovrani, ed evadono - o eludono - la grandissima parte delle tasse.
Non solo è urgentissima una legislazione efficace in proposito (a mio avviso, alcune di queste società andrebbero forzatamente smembrate perché così come sono costituiscono un pericolo, realizzando monopoli in troppi settori collegati), ma è necessaria anche una riflessione dell'Europa sulla mancanza di alternative europee in questi settori chiave.
Commento modificato il 26/03/2019 alle ore 22:45:54
Da quanto ho capito, si tratta di una direttiva con un certo margine di interpretazione, che peraltro poi dovrà declinarsi secondo attuazione di ogni singolo paese.
Insomma, direi che ancora è presto per capire.
Detto ciò, a mio parere quello dei grandi attori dell'IT (Google, Facebook, Amazon, Apple, Microsoft...) è un problema di portata gigantesca.
Queste aziende hanno un potere assolutamente fuori controllo, liquidità degna di stati sovrani, ed evadono - o eludono - la grandissima parte delle tasse.
Non solo è urgentissima una legislazione efficace in proposito (a mio avviso, alcune di queste società andrebbero forzatamente smembrate perché così come sono costituiscono un pericolo, realizzando monopoli in troppi settori collegati), ma è necessaria anche una riflessione dell'Europa sulla mancanza di alternative europee in questi settori chiave.
Purtroppo come sempre la legislazione è indietro rispetto ai tempi. Io capisco che serva una certa tutela del diritto d'autore, ma che banalmente io potrei rischiare multe non solo per il mio avatar ma per quello di molti altri qui, è assurdo. Allo stesso modo è assurdo che si faccia una legge super confusionaria che lascia enormi spazi d'interpretazione, una legge simile è frutto di grande incompetenza perchè posso capire che sicuramente non si possono prendere in considerazione gli innumerevoli casi, però deve essere leggibile e comprensibile a tutti.
Sul discorso delle multinazionali, mi trovi d'accordo alcune società sono ormai sopra le leggi.
Il problema è che l'intenzione è colpire i grandi, ma alla fine, quelli a rimetterci saranno i piccoli.
YT vive grazie al contributo di tantissimi piccoli content creator, se uno cerca di colpire YT, automaticamente colpisce loro.
A Google, la cosa non fa effetto più di tanto, un colosso del genere accusa senza problemi colpi come questi, alla fine semplicemente troveranno un nuovo business-model. Diverso invece per i piccoli che contavano sugli incassi di YT per arrivare a fine mese.
La questione del copyright era già incasinata prima di questa legge. YT ad esempio era già esageratamente prudente quando riceveva segnalazioni di "presunta violazione di copyright".
Per fare un esempio pratico, probabilmente tutti si ricordano del caso di Banksy, in quell'occasione parecchi YTubers hanno detto la loro, analizzando lo spezzone di video in cui il quando/dipinto/disegno (quello che è) veniva distrutto.
In quell'occasione alcuni si sono visti bloccare il video per violazione di copyright, la cosa è partita da una grande società che fa capo a non so quale emittente televisiva, probabilmente più di una, e che tra i propri video aveva un servizio in cui appariva lo spezzone incriminato.
Ora, è chiaro che lo spezzone in questione non era di loro proprietà, loro, come tutti gli altri lo avevano preso e mandato in onda in uno dei loro servizi. Il video del servizio era finito in archivio in mezzo a tutti i loro video, e automaticamente era finito sotto il loro copyright. Google, probabilmente l'algoritmo di Google, ha individuato lo spezzone, ne ha trovato delle copie in altri video di altri YTubers e automaticamente li aveva penalizzati. Dando semplicemente ragione al pesce più grosso, che era una vera società con un grosso fatturato e un gran numero di video sotto copyright.
La cosa era ancora più ingarbugliata, perché se uno andava sul sito di questa società e cercava informazioni sulla proprietà intellettuale del video si finiva reindirizzati verso un altra società, sempre loro, ma un ente diverso che si occupava probabilmente solo della detenzione dei materiali per poi rigirarli verso tutti i vari canali del gruppo.
Insomma, il solito casino di scatole cinesi.
Il punto è che in come stanno le cose adesso, Google dovrebbe controllare i diritti di autore addirittura prima di pubblicare i video, e non solo reagire dopo. Data l'enorme quantità di materiale che viene pubblicato, e data l'impossibilità a volte di risalire in modo chiaro al vero proprietario, è ovvio che succederà un macello.
Alecos
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Commento 10
Alecos
27 Marzo 2019 14:35:21
I piccoli siti web che usano ad esempio delle icone png per abbellire e presentare in modo più professionale i loro contenuti o che magari mettono un link a un prodotto sotto copyright dovrebbero chiedere l'autorizzazione preventiva per poter pubblicare. Ad esempio scrivo un articolo su un prodotto Amazon e metto un link oppure cito un articolo pubblicato su una testata giornalistica... immaginate che caos...I piccoli siti non avranno mai il potere contrattuale di avere una specifica licenza cosa che invece i big su larga scala otterranno.
I piccoli siti, blog non potranno pubblicare più nulla e a quanto ho letto la riforma sul copyright opera anche su articoli vecchi più di 20 anni...quindi hanno imbavagliato il web...
Pegasus RyuSei Ken
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Commento 11
Seiya
27 Marzo 2019 15:35:26
fatta la legge, trovato l'inganno. Fino ad oggi ha sempre funzionato.
Il Webmaster
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Commento 12
Mak73
27 Marzo 2019 17:17:21
Citazione
I piccoli siti web che usano ad esempio delle icone png per abbellire e presentare in modo più professionale i loro contenuti o che magari mettono un link a un prodotto sotto copyright dovrebbero chiedere l'autorizzazione preventiva per poter pubblicare. Ad esempio scrivo un articolo su un prodotto Amazon e metto un link oppure cito un articolo pubblicato su una testata giornalistica... immaginate che caos...I piccoli siti non avranno mai il potere contrattuale di avere una specifica licenza cosa che invece i big su larga scala otterranno.
I piccoli siti, blog non potranno pubblicare più nulla e a quanto ho letto la riforma sul copyright opera anche su articoli vecchi più di 20 anni...quindi hanno imbavagliato il web...
Mah secondo me fai un po' di confusione, se recensisco un prodotto e metto il link ad Amazon, quest'ultimo molto probabilmente non è il produttore, é lui che deve avere i diritti a pubblicare un'immagine e/o eventuali caratteristiche, non io, anche se pare che i siti di e-commerce non siano colpiti da tale legge.
Però anche quando si parla di piccole realtà web, in cui ad esempio potrebbe rientrare questo sito, viene da chiedersi quali sono i parametri di riferimento per definire la grandezza del sito.
Insomma in caso di dubbi molte piccole realtà chiuderanno per evitare grane a prescindere.
Pace e bene a tutti.
Alecos
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Commento 13
Alecos
27 Marzo 2019 18:04:08
Citazione
Citazione
I piccoli siti web che usano ad esempio delle icone png per abbellire e presentare in modo più professionale i loro contenuti o che magari mettono un link a un prodotto sotto copyright dovrebbero chiedere l'autorizzazione preventiva per poter pubblicare. Ad esempio scrivo un articolo su un prodotto Amazon e metto un link oppure cito un articolo pubblicato su una testata giornalistica... immaginate che caos...I piccoli siti non avranno mai il potere contrattuale di avere una specifica licenza cosa che invece i big su larga scala otterranno.
I piccoli siti, blog non potranno pubblicare più nulla e a quanto ho letto la riforma sul copyright opera anche su articoli vecchi più di 20 anni...quindi hanno imbavagliato il web...
Mah secondo me fai un po' di confusione, se recensisco un prodotto e metto il link ad Amazon, quest'ultimo molto probabilmente non è il produttore, é lui che deve avere i diritti a pubblicare un'immagine e/o eventuali caratteristiche, non io, anche se pare che i siti di e-commerce non siano colpiti da tale legge.
Però anche quando si parla di piccole realtà web, in cui ad esempio potrebbe rientrare questo sito, viene da chiedersi quali sono i parametri di riferimento per definire la grandezza del sito.
Insomma in caso di dubbi molte piccole realtà chiuderanno per evitare grane a prescindere.
Amazon produce in proprio centinaia di articoli, l'articolo più famoso ad esempio è la Amazon Fire TV Stick, poi c'è il Kindle Fire, le custodie rigide per Hard Disk WD Amazon Basic, i cavi LAN Amazon Basic e potrei proseguire alla lunga, comunque amazon era solo un esempio... ad esempio si parla di Link Tax, vero o Falso nessuno vuole rischiare...
Commento modificato il 28/03/2019 alle ore 09:57:20
amig4be
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Commento 14
amig4be
27 Marzo 2019 20:11:00
Quindi tutti gli youtuber dovranno cercarsi un vero lavoro? Scherzi a parte (per me il tubo è la moderna tv) queste normative UE sono sempre un gran mal di testa: dalla privacy al copyright. In genere io creo contenuti (libri/ebook, articoli, blog, altro) ma a volte utilizzo anche del materiale creato da terzi (quando possibile appoggiandomi alle Creative Commons CC0 o CC-by). Quindi non posso dirmi contrario a una regolamentazione del web, ma quelle appena varate non mi sembrano delle direttive al 100% ragionevoli. Bisogna anche vedere l'esito delle prossime elezioni per eventuali futuri ritocchi...
Commento modificato il 27/03/2019 alle ore 21:14:58