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13 Gennaio 2018 Postato da: THE DRIP 76
MULTA FINO A 10.000 EURO PER I GENITORI CHE PUBBLICANO FOTO DEI FIGLI SUL WEB.
Per tutti i genitori...leggete questa notizia...
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/multa-f ino-a-10mila-euro-per-i-genitori-che-pubblicano-fo to-dei-figli-sul-web_3116099-201802a.shtml
I genitori sono avvertiti. Papà e mamme che vorranno pubblicare le fotografie dei propri figli minorenni su Facebook, Twitter, Instagram e altre piattaforme social, non solo avranno l’obbligo di rimozione delle immagini, ma dovranno anche pagare una multa. E che multa! Un salasso di 10mila euro. Lo ha stabilito il il tribunale di Roma con un’ordinanza del 23 dicembre 2017. A fare da apripista, il caso di un ragazzino di 16 anni che ha chiesto "tutela" contro la madre, rea di postare sul web foto e commenti su di lui.
Si tratta di un precedente unico nel nostro Paese per la tutela dei minori, anche se sono parecchie le decisioni che hanno costretto genitori a disattivare i profili social dei figli o a rimuoverne le foto pubblicate nelle proprie pagine. E, in aggiunta a quanto stabilito dal tribunale di Roma, le disposizioni che regolano la gestione dell’immagine dei minori entrano anche nelle condizioni per separazioni e divorzi.
Il riferimento giuridico che ha portato alla decisione è contenuto nell’articolo 96 della legge sul diritto d’autore che prevede che il ritratto di una persona non possa essere esposto senza il suo consenso, salve eccezioni. Senza contare che i minori godono di una tutela rafforzata data dall’articolo 16 della Convenzione sui diritti del fanciullo approvata nel 1989.
https://www.wired.it/attualita/media/2018/01/0 9/genitori-foto-online-figli-multa/
HOME ATTUALITÀ MEDIA
Multa fino a 10mila euro per i genitori che pubblicano foto dei figli? Non è proprio così
Storia vera, ma titoli spesso esagerati. Ecco alcune precisazioni sull’ordinanza del tribunale di Roma in cui si parla dei 10mila euro di sanzione per i genitori: si tratta di un caso particolarmente grave, e comunque per ora nessuno deve pagare
foto_figli_multa_10mila
(Foto: Artur Debat/Getty Images)
Il tema della tutela dei minori sul web è tornato centrale negli ultimi giorni, dopo la notizia di un’ordinanza del tribunale di Roma che ha riaffermato un principio di diritto: la reputazione online dei figli deve essere protetta, anche quando a metterla a rischio sono gli stessi genitori. La vicenda è quella di un ragazzo sedicenne, che si è difeso in sede legale dal comportamento sul web della madre, colpevole di aver esagerato con le condivisioni sui social. Dopo la prima pubblicazione della notizia sull’edizione cartacea e digitale del Sole 24 Ore, la storia è stata ripresa da moltissime altre testate, che però hanno un po’ generalizzato e ingigantito il reale contenuto del provvedimento giudiziario.
A scanso di equivoci, ribadiamo che la notizia dell’ordinanza emessa il 23 dicembre 2017 dal giudice Monica Velletti della prima sezione del tribunale civile di Roma contro una mamma un po’ troppo social è vera. È vero anche – lo avevamo già raccontato ieri in un articolo di Simone Cosimi – che di fatto si riafferma, ancora una volta, che i diritti dei minori vengono prima del narcisismo dei genitori.
Ed è vero pure che un giudice può ordinare ai genitori il pagamento di una somma di denaro in favore dei figli in caso di violazione delle norme sulla privacy, sul diritto d’autore o dei diritti del fanciullo (articoli 10 e 316 del codice civile).
Tuttavia, il presunto automatismo tra la pubblicazione sui social di immagini dei figli minorenni e la multa da (o “fino a”) 10mila euro è una semplificazione che travisa il reale contenuto dell'ordinanza.
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Multa fino a 10mila euro per i genitori che pubblicano foto dei figli? Non è proprio così
Storia vera, ma titoli spesso esagerati. Ecco alcune precisazioni sull’ordinanza del tribunale di Roma in cui si parla dei 10mila euro di sanzione per i genitori: si tratta di un caso particolarmente grave, e comunque per ora nessuno deve pagare
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(Foto: Artur Debat/Getty Images)
Il tema della tutela dei minori sul web è tornato centrale negli ultimi giorni, dopo la notizia di un’ordinanza del tribunale di Roma che ha riaffermato un principio di diritto: la reputazione online dei figli deve essere protetta, anche quando a metterla a rischio sono gli stessi genitori. La vicenda è quella di un ragazzo sedicenne, che si è difeso in sede legale dal comportamento sul web della madre, colpevole di aver esagerato con le condivisioni sui social. Dopo la prima pubblicazione della notizia sull’edizione cartacea e digitale del Sole 24 Ore, la storia è stata ripresa da moltissime altre testate, che però hanno un po’ generalizzato e ingigantito il reale contenuto del provvedimento giudiziario.
A scanso di equivoci, ribadiamo che la notizia dell’ordinanza emessa il 23 dicembre 2017 dal giudice Monica Velletti della prima sezione del tribunale civile di Roma contro una mamma un po’ troppo social è vera. È vero anche – lo avevamo già raccontato ieri in un articolo di Simone Cosimi – che di fatto si riafferma, ancora una volta, che i diritti dei minori vengono prima del narcisismo dei genitori.
Ed è vero pure che un giudice può ordinare ai genitori il pagamento di una somma di denaro in favore dei figli in caso di violazione delle norme sulla privacy, sul diritto d’autore o dei diritti del fanciullo (articoli 10 e 316 del codice civile).
Tuttavia, il presunto automatismo tra la pubblicazione sui social di immagini dei figli minorenni e la multa da (o “fino a”) 10mila euro è una semplificazione che travisa il reale contenuto dell’ordinanza.
Molti giornali hanno raccontato la notizia utilizzando come titolo proprio la fantomatica multa da 10mila euro: TgCom24, SkyTg24, Repubblica, Corriere, Avvenire e Huffigton Post, tanto per citare i primissimi risultati forniti stamattina da una rapida ricerca su Google. Nell’articolo originale del Sole 24 Ore, invece, la questione dei 10mila euro era solo una delle tante informazioni riportate nel corpo dell’articolo ed era ben circostanziata.
Ecco allora alcune precisazioni sulla vicenda, per evitare fraintendimenti.
1. Per ora non c’è stata alcuna multa
Un dettaglio non trascurabile della vicenda è che la multa di 10mila euro per adesso è stata solo preventivata, ma nessuno la deve pagare. La sanzione, infatti, è prevista solo se i contenuti online che riguardano il minore non saranno rimossi entro la fine del mese di gennaio 2018, oppure se la madre (o il padre) reitereranno il comportamento scorretto, continuando a pubblicare sui social contenuti relativi al figlio. Così stabilisce l’ordinanza del 23 dicembre 2017, procedimento 39913/2015. Se, come ci si augura, i diritti del minore d’ora in avanti saranno rispettati, questa volta nessuna multa dovrà essere versata.
2. Non si tratta di solo di immagini serene
La notizia è stata quasi ovunque raccontata mettendo in evidenza l’aspetto dell’immagine, ossia delle foto del figlio minorenne finite online. Tuttavia in questa vicenda, che come vedremo ha diverse altre aggravanti, un ruolo importante è rappresentato anche dai testi che accompagnavano le immagini e dai post puramente testuali condivisi sul web. Frasi che, secondo quanto è noto, creavano imbarazzi e diffondevano notizie riservate e sgradevoli sui rapporti coniugali e familiari. Accomunare questa vicenda alla foto di un bambino che mangia serenamente un gelato o di una bambina che corre e si diverte in un prato, raccontando del rischio di multe da migliaia di euro, è una distorsione al limite dell’allarmismo gratuito.
3. Il caso in questione è ben più grave di un post sui social
Migliaia di euro di sanzione per la condivisione dei contenuti sui figli sui social possono sembrare comunque una pena eccessiva. E in effetti in generale è probabilmente così. O, perlomeno, nel caso in questione ci sono delle ulteriori aggravanti che giustificano un pronunciamento così severo. Da quanto è emerso, infatti, il ragazzo si era più volte lamentato con i genitori perché sui social erano state raccontate faccende personali e familiari, con tanto di dettagli privati che sarebbe stato meglio mantenere riservati. Oltre al mettere in piazza informazioni inadatte al contesto dei social network, infatti, i contenuti postati sul web pare fossero anche motivo di vergogna per il ragazzo stesso, tanto che durante l’udienza il sedicenne ha chiesto al giudice di potersi trasferire negli Stati Uniti per rifarsi una vita e azzerare (per quanto possibile) la sua reputazione online. Nei documenti relativi al procedimento, infatti, si parla di una “massiccia presenza mediatica” del ragazzo sui social a causa dell’attività della madre, così imponente da“giustificare il turbamento” del minorenne.
Il quadro che se ne ricava lascia pensare alla madre come una sorta di cyber-bulla che sottopone il proprio figlio alla gogna dei social, rendendo noti agli amici i dettagli della situazione conflittuale che si sta vivendo in famiglia a causa della separazione dei genitori. Con il conseguente disagio per il figlio, che se ne è più volte lamentato anche con il proprio psicoterapeuta.
Anche se purtroppo sono molto numerosi i casi di genitori che violano i diritti dei propri figli minorenni o urtano la loro sensibilità abusando della loro immagine online (e che potrebbero essere sanzionati secondo quanto previsto dalla legge), il caso esaminato dal tribunale di Roma rappresenta una situazione particolarmente grave e che presumibilmente riguarda una esigua minoranza di famiglie. E questo spiega l’ammontare della possibile sanzione economica.

Modificato il 13/01/2018 alle ore 13:11:24

Commenti: 11  Aggiungi  - Leggi

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DanyPPC 13 Gennaio 2018    13:14:46
Bhè, speriamo che sia da deterrente. I social, oltre che salotto, sono diventati la forma più semplice per propagandare la propria vita compresa quella dei figli.
Anni e anni fa rubarono le foto della figlia di un mio amico dal suo profilo facebook. Indovinate dove finirono ? Ecco.
Denunce alla polizia postale e soprattutto da grande insegnamento per il futuro.
Non ho mai avuto un profilo facebook, nè mai l'avrò. E questo limita alcuni miei potenziali acquisti che hanno la loro attività prevalentemente su FacciaLibro.
Ma se devo scendere a compromessi preferisco andare dritto per la mia strada, che danni non ne ha mai portati

Commento modificato il 13/01/2018 alle ore 13:15:10


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THE DRIP 76 13 Gennaio 2018    13:29:20
Io ce l'avevo l'account su facebook ma mi sono cancellato molti anni orsono e non sono su nessun altro social...solo una perdita di tempo e null altro...meglio AmigaPage...

I MIEI AMIGA:

Amiga 500 - Rev.6-Kick 1.3 - 1 Mega

Amiga 500 Plus - Kick 2.04

Amiga 600 - Kick 2.05 - Gotek

Amiga 1200 - AT Rev.B(modificata) - Kick 3.1 - C.F. 8 Giga - ACA 1221



...NIENTE E' MORTO FINCHE' NON E' SEPOLTO...

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carlo 13 Gennaio 2018    13:30:02
Si ma bisognerebbe fare anche un po' di chiarezza, in alcuni casi è difficile capire, molti allegano foto dei figli che sono diventati adulti, altri invece postano foto di quando loro stessi erano piccoli.

Pegasus RyuSei Ken

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Seiya 13 Gennaio 2018    15:36:57
Concordo con il fatto che su Facebook non andrebbero mai postate le foto di minori, però d'altra parte ci sono account creati da minorenni (anche se con la supervisione dei genitori) sia su facebook che su Yotube e quindi questa notizia vale come il due di briscola se non passano ai fatti e a quanto pare, a parte tanto scalpore mediatico, non c'è nulla di concreto.
La legge dice che sul web puoi mettere le foto di un figlio se c'è l'accordo di entrambe i genitori..
In questo caso non c'era l'accordo perchè la madre lo ha fatto senza chiedere permesso all'altro coniuge. Non è una cosa nuova questo caso, sono già accaduti in passato questi casi..
Ogni tanto, siamo in Italia, a qualcuno piace creare allarmismo.

Commento modificato il 13/01/2018 alle ore 15:41:39

SysAdmin Unix/Linux - fiero o folle possessore di un AmigaOne

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VagaPPC 13 Gennaio 2018    19:26:26
Io multerei anche chi mette la foto del cane al posto di quella del profilo.
Non trovo corretto guardare la faccia degli altri e nascondere la propria.
Peggio ancora chi usa la foto del figlio per nascondere la propria faccia.
Molta gente parla di privacy ma non sa minimamente che cosa sia.

WorkStation: Amiga x5000 AOS4.1 - MorphOS MiniMac - Vampire V4 - PC AMD Ryzen 9 7950X3D 64Gb RAM 5Ghz

Old System Amiga 500,1200, A4000/60 PowerPPC, CybervisionPPC, SUN Ultra5, PowerMAC G4 450Mhz 1Gb

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carlo 13 Gennaio 2018    19:35:19
Anche nascondersi sotto strani Nick non è una cosa bella, mettere il proprio nome sarebbe la cosa più giusta, i nomi non sono univoci quindi si possono utilizzare tranquillamente, nascondersi sotto strani nomi non serve a nulla chi ha le competenze lo trova comunque.

Pegasus RyuSei Ken

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Seiya 13 Gennaio 2018    21:25:07
Molti di voi forse non conoscono come funziona Facebook perchè non è libero, ma ha delle restrizioni che al momento dell'iscrizione vanno accettate per forza!
Tutto il materiale che uno posta su FB diventa di loro proprietà e possono farci quello che vogliono, ma da qualche anno hanno cambiato politica: ora vi danno la libertà di iscrivervi con un nome reale
o uno di fantasia per aumentare la privacy che prima non c'era: bullismo, omofobia, razzismo e quant'altro.
Io mi sono iscritto come Seiya, ma la mia pagina pubblica è "REV'n'GE! perchè uso facebook solo per quello.
Ho postato alcuni commenti come "Seiya" perchè non ho ancora capito come postare come "REV'n'GE!" e ben felice di sentire dire "ah, il famoso di Seiya di AmigaPAge".

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DanyPPC 13 Gennaio 2018    22:09:25
Chissà perché io ho sempre pensato a facebook come ad un grosso database militare della gente. Tutto lo lascia pensare. Altro che privacy...

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Albe75 13 Gennaio 2018    22:45:55
Citazione

Io ce l'avevo l'account su facebook ma mi sono cancellato molti anni orsono e non sono su nessun altro social...solo una perdita di tempo e null altro...meglio AmigaPage...

Idem con patate.. Amiga forever

I ❤ AMIGA WORLD

Alecos

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Alecos 14 Gennaio 2018    18:25:45
Nel 2009 mi sono aperto un account su facebook che ho chiuso dopo 4 mesi... facebook è un un portale dove la gente si diverte a mettere in mostra i propri segreti più intimi... le domande di sicurezza per il recupero di altri account si basano sulle risposte che riguardano la vita privata della gente, la gente non lo capisce o non lo vuole capire... una volta fu preso un ladro che si era introdotto in una casa per rubare e aveva trovato un notebook in soggiorno aperto, si è collegato su facebook, poi nella fretta si è dimenticato di chiudere facebook, la polizia arrivata sul posto lo ha beccato subito perché ha trovato la sua pagina facebook aperta!!! Secondo me la gente non ragiona più quando si parla di facebook... secondo me è edonismo e autoprotagonismo e un ego smisurato...
Io non vado mai su facebook, nemmeno per ritrovare vecchi amici... lo odio...

Commento modificato il 14/01/2018 alle ore 18:27:01


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Il Webmaster

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Commento 11
Mak73 14 Gennaio 2018    21:52:51
Mi sembra che si sta facendo un allarmismo esagerato per nulla.
Anzitutto, quasi sicuramente usate tutti whatsapp , che è proprieta di Facebook inc. e quindi siamo di nuovo lì.
Io sono su Facebook, ma se cerchi Marco Lovera su google non trovi nessun collegamento a me, questo perchè basta saper impostare un po' di cose relative alla privacy sul faccialibro, naturalmente se siamo amici su FB allora troverai tutto quello che condivido. Non è vero che diventano padroni di tutto quello che metti online, violerebbero delle leggi del diritto internazionale e siccome parliamo di milioni di utenti, li avrebbero già fatti chiudere. Per cosa ne so non possono nemmeno far indicizzare le immagini che uno inserisce perchè violerebbero una mia proprietà, infatti nessuna delle immagini che ho lì è visibile in qualche ricerca sul web.
Non voglio certo tener le parti a FB però se cercate Marco Lovera su google, grazie a Pagine bianche trovate esattamente dove abito.

Pace e bene a tutti.


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